Le parole del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Quale spazio, quale grado di priorità merita (...) la risorsa cultura, nella legislazione e nel bilancio dello Stato e delle Regioni, nelle cure delle istituzioni nazionali e locali, nelle scelte di investimento e nelle donazioni dei privati? E' venuta l'ora di discutere seriamente, guardando a quel che ci aspetta e ci impegnerà nei prossimi anni in quanto comunità nazionale. Abbiamo da fare i conti con una riduzione, cui non possiamo sfuggire, del nostro debito pubblico, nell'interesse, soprattutto, delle nuove generazioni, sulle cui spalle non abbiamo il diritto di scaricare un simile peso. E ciò ci impone di ripensare molte cose, in Italia e in Europa (...)  Dobbiamo discuterne seriamente e trovare nuove vie per il nostro sviluppo economico e sociale. Ma è con serietà e convinzione che mi sento di dire: queste vie non le troveremo attraverso una mortificazione della risorsa di cui l'Italia è più ricca: la risorsa cultura, nella sua accezione unitaria. Adoperiamoci perché di ciò si convincano tutti e perché se ne traggano le conseguenze. Questo deve essere il nostro solidale impegno.

 Dall'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, 

in occasione della consegna dei Premi "Vittorio De Sica" 

Palazzo del Quirinale, 23/11/2010 

Il mondo della cultura, soprattutto del teatro, ha deciso di celebrare il 150° annniversario dell'Unità d'Italia con questo estratto del discorso pronunciato dal Presidente Napolitano. 

Siamo convinti che queste parole rispecchino il pensiero di tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio culturale italiano e che lo valorizzano ogni giorno con il proprio lavoro e la propria passione. 

Quale è l'aspetto con cui la cultura si manifesta agli occhi degli italiani di oggi? 

Come appare lo stato dell'arte ai giovani che si affacciano a un futuro pieno di incognite?

Il Concorso LA SETTIMANA DI UN ITALIANO TRA GLI ITALIANI, che questo blog vuole promuovere e sostenere, nasce per dare espressione ai pensieri (in forma di diario) e alle visioni (in forma di fotografia) dei cittadini di oggi.

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