Venerdì 25 marzo 2011 - ore 21.15
Residenza Teatrale OltrePavia
MOTOPERPETUO
viale Campari 72- PAVIA
ALLA RICERCA DELLA SELVA OSCURA
un’anti-antologia dantesca per un’avventura possibile
di e con Paola Bigatto
suoni e immagini a cura di Stefano Cattaneo
Perché “alla ricerca della selva oscura”?
La Divina Commedia è una storia di viaggio, un’avventura iniziatica, un itinerario pieno di pericoli per scoprire chi si è e cosa si sarà. La selva oscura è il punto di partenza di questo viaggio e senza lo smarrirsi dentro di essa non ci sarebbe l’incontro con Virgilio, né l’imboccare quella porta spaventosa, la soglia che Dante decide di passare solo dopo aver preso coscienza della sua viltà. Come tutti gli eroi, Dante non è sicuro di essere il destinatario di tanta grazia, e teme di non essere all’altezza dell’occasione che gli è offerta. La voce dell’Avversario, che sempre ci tenta a non osare, ad avere paura, che ci convince che noi non siamo chiamati a fare cose, che dobbiamo accontentarci di un destino mediocre, perché non abbiamo la faccia, lo stile, i soldi, la famiglia, potrebbe fermare Dante sulla soglia della porta, così come può convincere molti a cercare vie di fuga dalla propria responsabilità umana.
E perché un’anti-antologia?
Le letture e gli spettacoli sulla Divina Commedia, così come le antologie in uso nei licei (quelli nei quali non si leggono più le tre cantiche, una per anno, ma si studia Dante come un qualunque altro autore della letteratura italiana) tendono, seguendo ancora la critica crociana, a privilegiare le storie dei grandi personaggi che Dante incontra nel suo viaggio, Francesca, Farinata, Ulisse, Ugolino…. Al contrario, “Alla ricerca della selva oscura” privilegia la storia di Dante personaggio, protagonista assoluto dell’avventura il cui racconto bene è stato definito una Danteide. La scelta delle letture seguirà invece il percorso umano di Dante personaggio, attraverso le ineguagliate parole di Dante autore: pericoli, paure, scoramenti, vittorie, del più ardito viaggiatore di tutta la letteratura.
La paura: viltà e follia
E il filo dell’anti-antologia è proprio la paura, o, più precisamente, la relazione tra viltà e follia, tra la sottovalutazione pavida e meschina di sé e la sopravvalutazione cieca e orgogliosa. La difficoltà a navigare tra questi due estremi può schiacciare con il suo peso la libertà di azione e giudizio dell’uomo, e può provocare nei giovani scelte autolesive, che possono dissipare il grande tesoro umano di cui sono portatori, e può portare gli adulti a una pericolosa passività. La tentazione del “dire no”, la fascinazione dell’autodistruzione, della violenza contro di sé, dello scialacquare ciò che si è, percorre come un brivido di rischio tutta l’avventura dantesca. E’ il continuo affrontarsi di queste due forze, quella del “dire sì” e quella del “dire no”, che costituisce la trama dell’unica vera avventura di cui ciascuno di noi è chiamato a essere protagonista.
Dante autore e Dante personaggio
Se Dante personaggio della Commedia vive le avventure di un viaggiatore pieno di dubbi e paure, nell’angoscia di confrontarsi con il male dentro se stesso, non meno ardua e densa di pericoli è l’avventura di Dante autore della
Commedia, chiamato a confrontarsi con la tentazione di guardare la sua opera - che contiene un giudizio sul mondo, sull’essere umano, e ha come fine addirittura l’accrescimento dell’umana felicità - come un atto di follia
temeraria, invece che come gesto di generosità geniale.
L’endecasillabo da Dante a Vasco Rossi
La perizia e la difficoltà di Dante autore saranno sottolineate attraverso elementi di analisi metrica dei versi
proposti, confrontati con esempi tratti dalla musica leggera (Vasco Rossi, Battisti, Jovanotti, i Beatles, Gino Paoli…).
Il fine di questo avvicinamento è di suggerire l’identità di natura della parola poetica e di quella cantata, entrambe caratterizzate dalla struttura ritmica.
Ma dove è questa selva oscura?
L’attrice-viaggiatrice la cerca sempre, in ogni momento, ed espone al pubblico i risultati della sua ricerca geografico-metafisica. Lo spettacolo fa parte degli eventi legati al decennale del progetto Passi - camminare incontrare fermarsi, laboratorio di drammaturgia in movimento lungo la via Francigena (prodotto nel 2000 dall’ETI,
CRT e Teatro di Roma), coordinato da Motoperpetuo di Pavia. Lo spettacolo è dedicato alle partecipanti al progetto.
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